I nuovi LARN: le raccomandazioni per l’alimentazione in Italia

LARN significa “Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana”.
Si tratta di una raccolta di indicazioni fornite da SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), le quali costituiscono una raccomandazione molto importante per tutti i professionisti della nutrizione.
Esse sono sviluppate per mezzo di un attento lavoro di esperti, divisi in gruppi di lavoro, che operano in modo autonomo e senza finanziamenti esterni o altre influenze. L’approccio è totalmente scientifico e le conclusioni sono tratte mediante lo studio della letteratura scientifica disponibile.
Queste raccomandazioni sono revisionate nel tempo e siamo giunti da poco alla loro quinta revisione, dopo dieci anni dalla precedente che risaliva al 2014.
È importante che i piani dietologici proposti ai Pazienti rispettino queste importanti indicazioni ed è bene evitare approcci nutrizionali controversi, non basati su fonti scientifiche od offerti da persone non qualificate.

Obesità clinica, obesità pre-clinica

Per quanto riguarda la condizione di obesità, è ancora sufficiente solo la misurazione del BMI?
Pur essendo l’obesità definita come una patologia metabolica cronica e multifattoriale, la questione resta dibattuta. Il BMI non ci permette di inquadrare con precisione lo stato di salute o di malattia di una persona e inoltre può sovrastimare o sottostimare la sua reale massa grassa/adiposa corporea, che è un dato realmente determinante per le conseguenze patologiche associate all’obesità.

La personalizzazione nella medicina nutrizionale

Quando si pensa ad un percorso nutrizionale, in generale ad una “dieta”, spesso si rischia di cadere involontariamente in generalizzazioni non sempre corrette. Una delle convinzioni maggiormente diffusa sembra ad esempio essere quella di considerare un periodo di dieta come un qualcosa di impositivo, forzato, faticoso e da viversi talvolta non vedendo l’ora di riuscire a concluderlo. Un’altra possibilità è anche quella di considerare un percorso dietologico facile e quasi scontato, come se tutto potesse ridursi al rispettare in modo automatico e immediato una tabella alimentare.
A questo punto però, se questi due assunti fossero effettivamente sempre validi, a cosa servirebbero la figura del nutrizionista e della nutrizione clinica in generale?

“Long term care” e cura per chi si prende cura

La scorsa settimana si è svolto a Roma il convegno intitolato “Universalità e sostenibilità dei SSN in Europa”, a cui ho partecipato invitata come socia AMCI.
L’evento è stato promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) unitamente a Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali – tra cui FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) come rappresentanza della parte medica.
Il convegno si è inserito come seconda tappa di un percorso di tre incontri organizzati nel cammino verso il Giubileo del 2025: il primo incontro si è svolto qualche mese fa a Verona per discutere le povertà del sistema sanitario in Italia, il secondo si è dedicato alle povertà dei sistemi sanitari in Europa, infine il terzo si concentrerà sulle povertà dei sistemi sanitari nel mondo.

Conteggio calorico e alimentazione fuori casa

Durante un recente viaggio nel Regno Unito non ho potuto fare a meno di notare che i menù dei bar e dei ristoranti aperti al pubblico specificano sempre con attenzione e in modo visibile il contenuto calorico delle varie preparazioni. Quest’informazione così presente e precisa potrebbe rappresentare un valido aiuto per una migliore gestione della propria dieta quotidiana?

La narrazione della relazione di Cura

Le domande della Medicina oggi non riguardano solo aspetti prettamente tecnici, poiché le riflessioni spaziano varcando confini sempre più globali. Oggi l’attenzione per il Paziente è al suo sostegno non solo da un punto di vista biologico, bensì da un punto di vista bio-psico-socio-spirituale.
Lo “stare bene”, che nel malato da un certo stadio di gravità non comprende più la guarigione ma l’accompagnamento possibile, abbraccia la persona nella sua unicità e nella sua interezza e questo non può non comprendere anche i punti di vista psicologico, emotivo e spirituale.

Gli “sbandi” della medicina nutrizionale

La medicina nutrizionale clinica si occupa di strutturare un assetto dietologico corretto in modo personalizzato. Nella valutazione di ogni persona vanno inseriti molteplici aspetti: età, genere, fabbisogno energetico, dispendio metabolico, livello di attività fisica, stato di salute.
Esistono tuttavia anche valutazioni raffinate da tenere sempre in considerazione e che rappresentano conquiste evolutive di questa branca medica, per le quali la conoscenza e la sensibilità si stanno implementando negli ultimissimi anni.

Ildegarda di Bingen

Iniziamo questo nuovo anno con una lettura piacevole e densa riguardante la medicina di Santa Ildegarda di Bingen, monaca tedesca cristiana vissuta nel dodicesimo secolo, mistica e teologa, importante scrittrice e studiosa della musica, della medicina e della botanica del tempo, nominata Dottore della Chiesa nel 2012 da Papa Benedetto XVI.

Disturbi alimentari e Festività

Il periodo di Natale, così come altri periodi dell’anno carichi di ricorrenze ed occasioni alimentari speciali, può mettere in difficoltà chi soffre di un disturbo dell’alimentazione ed è importante capire come affrontare queste situazioni – sia per la persona direttamente interessata, sia per chi la vuole sostenere per superare il disturbo.