Imparare dall'esperienza

[…] Nelle mie cadute peggiori sono stata compresa nel modo più dolce e spontaneo dalla mia famiglia di oggi, senza la quale non avrei Vita. I miei ringraziamenti più veri vanno a loro e così sarà sempre. Mi sento tuttavia di poter ringraziare, in fin dei conti, anche tutti gli altri infiniti attori che sono intervenuti nel mio cammino, chi c’è stato e chi ci sarà. Ripeto ancora una volta che la Vita è un’avventura meravigliosa e non vale la pena dedicarla a servire un oscuro padrone che pervade anima e corpo, strisciando verso l’oblio. Non vale la pena altresì trasformare il rimorso in zavorra: dagli errori possiamo attingere consapevolezza nuova, oltre ad una più accogliente e piena visione della profonda natura umana – per cui ognuno al mondo può dare e deve dare il meglio di sé, ma non evitare di non essere perfetto, sorridendo dei propri limiti e godendo dei propri traguardi. Scelgo quindi costantemente di DECIDERE IO e guardo in alto, reagisco, faccio emergere il mio coraggio. Una leonessa, non una farfalla languida. Dopo tutto questo, ringrazio ciò che è stato perché mi ha permesso di diventare ciò che sono.

[…] Mai avrei pensato di testimoniare sull’anoressia nervosa. Ma vorrei raggruppare il dolore e plasmarlo in aiuto, con una vivace passione che vorrebbe provare a supportare chi adesso si trova nelle condizioni stracciate in cui io stessa mi sono momentaneamente trovata, per un sostegno pratico rivolto a chi nel disturbo alimentare sta ancora affogando, cercando una riva, bramando un appiglio. Nessuno meglio di chi ci è passato potrebbe comprendere quegli sguardi martoriati. Vorrei provare a far trovare loro, tra le macerie dell’anima, quello “specchio diverso” che permette ad ognuno di noi di risplendere di vera bellezza, di ritrovare se stesso nella propria meravigliosa unicità e carattere.

[…] La Vita è sogno, la vita è speranza, la vita è una gioia infinita: davvero restare nel disturbo dell’alimentazione non crea vantaggi, ma solo lusinghe che illudono come miraggi fantasma, corrodendo il corpo e l’anima e obbligando a vivere morendo, ad essere morti sia pur ancora apparentemente vivi. Ma per rendersene DAVVERO conto l’unico modo è PROVARCI, sperimentare su se stessi la Libertà vera che spezza quelle catene infernali che muovono la mente in ogni istante, decidendo al posto tuo. Ma senza compromessi. 

[…] L’unico modo è RESPIRARE la nuova Vita, ritrovarsi di nuovo per davvero e finalmente riabbracciare se stessi alla luce del sole – piano piano, ma comunque abbastanza in fretta per non rischiare di non ricordarsene più, per non rimanere intrappolati per sempre come schiavi al servizio di quell’oscuro padrone senza poter ritrovare la vera luce, metafora di una Vita Libera, di cui si è persa anche la stessa consapevolezza – diventando forse in questo modo, chi lo sa, un caso “inguaribile”.

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