Microbioma intestinale e dieta vegetariana

Adottare una dieta vegetariana aiuterebbe a garantire una maggiore variabilità e stabilità del microbioma intestinale, che sembra protettiva rispetto al rischio di sviluppare problemi come obesità, aterosclerosi, insulino-resistenza e infiammazione sistemica di basso grado. La cosiddetta “dieta occidentale”, invece, comprendente l’introduzione con gli alimenti anche di una quota rilevante di additivi, si associa ad una riduzione della diversità microbica (come genere e phyla) portando a disbiosi, alterazioni della permeabilità intestinale, alterazioni immunitarie e rischio di patologie croniche.

Intolleranze alimentari?

Tante persone sono spesso interessate all’esecuzione di test per individuare presunte “intolleranze alimentari”, magari venduti a caro prezzo e spesso riguardanti pannelli estesi di alimenti. Serve però chiarezza in merito a questo argomento, per capire che cosa sono questi test e come evitare conseguenti interventi dannosi anziché benefici sullo stile di vita e in particolare sulla dieta.

La terapia per l’obesità: costruire una nuova casa in cui abitare

Il percorso terapeutico per la gestione dell’obesità grave si potrebbe paragonare ad una casa che va costruita da zero, a partire da un terreno completamente spoglio. Il nuovo edificio metaforicamente rappresenta il nuovo stile-di-vita del Paziente, nel contesto di un intervento terapeutico comportamentale e cognitivo, capace di accompagnare la persona in modo dolce e condiviso verso la correzione delle abitudini legate a temi nutrizionali e generali.
Per il raggiungimento degli obiettivi risulta prioritario un accordo condiviso con il clinico, all’interno di una relazione terapeutica paritaria, non paternalistica, non prescrittiva. Al contrario, è consigliabile un rispetto dei reciproci ruoli e un rinforzo del ruolo attivo primario del Paziente nel responsabilizzarsi verso le proprie scelte e la loro conferma e condivisione nel tempo, come primo attore nel processo di gestione salutare del peso.